SCRIVERE D’ISTINTO (come scrivere un romanzo senza delineare una struttura)
- mirandaspencer184
- 10 gen 2022
- Tempo di lettura: 5 min

Ci sono un sacco di modi per approcciarsi alla scrittura di un romanzo e non credo ne esista uno perfetto che, se usato alla lettera, vi garantisca di scrivere la storia più bella mai raccontata.
Se c'è una cosa che ho imparato dalla mia esperienza, è che non esiste un solo metodo: funziona ciò che funziona per voi. Se funziona andrete avanti. Se andrete avanti finirete la storia. Punto.
Quando invece vi sentiti costretti, non riuscite a procedere o vi sentite in difficoltà con un metodo, allora quello non è adatto a voi: non siete obbligati a seguirlo, potete benissimo sceglierne un altro o mischiare gli approcci.
All'inizio ho seguito in maniera meticolosa i consigli di scrittura creativa sullo strutturare e compilare schede su personaggi, ambienti, trama. È stato un disastro di proporzioni epiche.
Mi rendo conto che il problema è mio, ma ho il Reflusso da Dovere Cronico: se mi obbligano a fare qualcosa, punto i piedi come un mulo e vado nella direzione opposta. Sarà genetica, sarà l'essere cresciuta in una terra di gente cocciuta, fate voi.
Con me strutturare non funziona. Il risultato fa schifo, mi sento ingabbiata, non riesco a creare e ciò che ottengo sono pezzi con una buona forma, ma emotivamente piatti e noiosi. E tralasciamo la parte dove i personaggi vanno in tutt’altra direzione rispetto a quella che avevo previsto per loro.
Ripeto, vale per me che non sono tanto normale. Invidio chi riesce a scrivere la sinossi prima del libro, a descrivere i personaggi prima di averli messi in scena e fare tutti i passaggi ordinati e necessari per prepararsi alla scrittura.
Io funziono in modo differente. Non è né un bene né un male, solo diverso. Preferisco scrivere d'istinto, senza delineare l’intera trama, e scoprire insieme al protagonista, capitolo per capitolo, cosa succede.
Questo non significa infilare eventi a caso nello storia. C’è un senso e un metodo anche in questo modo di fare. Presuppone che conosciate gli elementi fondanti di una storia, come funziona l’arco narrativo di un personaggio, un po’ di tecniche di scrittura e abbiate in testa almeno un paio di idee su dove volete andare a parare. È come avere in mente la mappa di una città, sai dove vuoi arrivare, conosci i semafori e le strade senza via d’uscita, perciò puoi scegliere infiniti percorsi per arrivare al punto d’arrivo, senza stabilire in anticipo quale strada percorrerai, ma godendoti il viaggio.
Ho sentito tante definizioni di questo approccio, per lo più in inglese: pantser (contrapposto a chi struttura, plotter), giardinieri (vs architetti), scrittura d’ispirazione, scrittura di scoperta, scrittura visuale, scrittura estemporanea. Comunque vogliate chiamarla, per scrivere senza strutturare bisogna tener presente alcuni aspetti, se non si vuole precipitare nel caos più totale. Questi sono quelli più utili che uso quando scrivo.
1) LAVORARE PER PUNTI CHIAVE
È come unire i puntini e vedere che forma prenderà: conosco gli eventi principali, o solo alcuni, ma non cosa ci sta in mezzo.
→ Giocate con la causa scatenante, gli ostacoli, il climax, ecc. In mezzo ai punti chiave, potete inserire tutti quegli elementi che rendono una trama soddisfacente, lavorando sulla tensione e sull’emotività dei personaggi. Diciamo che è un incrocio tra strutturare completamente e la libertà totale: avete gli ingredienti, scegliete voi come usarli.
2) FARE DI OGNI CAPITOLO UN RACCONTO BREVE
In questo modo evito scene inutili all'interno della trama e mi assicuro di avere sempre uno scopo.
È una struttura in tre atti con un inizio che racconta una situazione di base, uno svolgimento in cui avviene qualcosa, una fine dove c'è un cambiamento per il protagonista. Non è importante se è una variazione nella sua vita o se giunge ad una comprensione interiore, ma deve far avanzare la trama anche di poco.
→ Ciò di cui dovete occuparvi sarà: a) quale cambiamento avviene nel capitolo; b) quali azioni compie il personaggio per avanzare nella trama; c) un innesco alla fine del capitolo che faccia avanzare verso il successivo.
3) MUOVERE LA TRAMA ATTRAVERSO LE AZIONI DEL PERSONAGGIO
Faccio in modo che in ogni capitolo il personaggio agisca o prenda una decisione. Questo accorgimento mi impedisce di vagabondare a caso tra gli eventi perché non so cosa far accadere, ed evita che la trama vada in stallo.
→ Per farlo, dovete pensare dalla prospettiva del personaggio e considerare, dato ciò che gli sta capitando, quale azione o scelta può fare. Il risultato sarà un lavoro che renderà più vivo e coinvolgente il personaggio e la trama più forte.
4) LAVORARE SECONDO IL PRINCIPIO CAUSA-EFFETTO
Quando non so come andare avanti, ripenso a ciò che è successo nella trama e mi domando: quali conseguenze ha per il personaggio? Che effetto gli fa? Cosa sente? E dato ciò che prova, che farebbe?
→ Se avete creato bene il personaggio, la storia si muoverà attraverso i suoi elementi naturali (desideri, paure, obiettivi, conflitti) perché gli eventi avranno degli effetti su di loro.
5) STRUTTURARE MENTRE SI SCRIVE
Non avendo una struttura iniziale, la devo creare mano a mano mentre scrivo. Tengo un file aggiornato in cui segnare cosa succede in ogni capitolo, quando e dove, così da avere sott'occhio la linea temporale.
Quando finisco un capitolo lo aggiungo allo schema: semplifica il lavoro in fase di revisione.
6) REVISIONARE MENTRE SI SCRIVE
Ecco perché questo metodo non funziona per tutti: scoprendo insieme al personaggio come avanza la trama, è probabile che si debba tornare indietro e rivedere interi paragrafi per adattarli al nuovo evento che abbiamo appena scritto.
È un processo creativo ed emotivo stimolante, ma più lento e richiede più attenzione. La bozza finale però sarà indubbiamente più pulita.
7) SEGUIRE L'ISTINTO
Se a volte sembra che qualcosa debba accadere nella trama, anche se al momento non so perché, lo inserisco.
→ Scoprite dove vi porta l'istinto. Ma siate pronti a fare del lavoro extra, perché di sicuro dovrete approfondire o rivedere.
8) FERMARSI E RISOLVERE I PROBLEMI APPENA SI PRESENTANO
In genere lo capisco perché è come colpire un muro e la storia si blocca. Lì c'è un problema, perciò provo a capire la radice di quella sensazione: è un vicolo cieco? Un’azione non in linea col carattere del personaggio? Perché l’istinto dice che non funziona?
→ Se la storia non sta progredendo, qualcosa non funziona perché manca uno degli elementi che la alimentano (conflitti, obiettivi, tensione, motivazione, desideri, ecc.) o c’è qualche dissonanza nelle azioni o un buco di trama. Fermatevi, non ignorate quel muro, capite cosa non funziona e sistematelo subito, altrimenti i problemi diventeranno sempre più grandi e la trama si incasinerà.
Se tutti i pezzi sono in fila, la trama fluirà e tutto sarà allineato come i pezzi di un domino.
Questi sono i trucchi che ho usato io. Sono piccole cose ma fondamentali per non ritrovarsi nella confusione più totale. Nel caso anche voi non riusciate a strutturare e vi troviate in difficoltà come è successo a me, spero che ciò che ho imparato sulla mia pelle possa esservi d'aiuto.
Ricordatevi, non c'è un modo migliore o peggiore, ma quello che funziona per voi e vi aiuta a sviluppare la storia.


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