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L'idea più folle



Chiariamo, sto andando a braccio. Non che sia diverso dal solito, ma in questo caso è come entrare in un nuovo appartamento, ci vuole un po' per prendere le misure.

Però mi piace scrivere. È la cosa più faticosa che abbia mai fatto e non potrei respirare senza.

Scrivere è la mia isola felice. O il mio inferno personale, dipende dalle giornate.

Oggi è una brutta giornata: il cursore mi fissa e sono abbastanza sicura mi stia mostrando il medio con quell'espressione di sufficienza che solo i cursori bloccati su una frase riescono ad avere.

Perciò gli ho fatto il dito di rimando e ho cambiato foglio.

Un campanello ha suonato nella mia testa e la mia mente ha pensato: BLOG.

Sì, è chiaro, avere l'attenzione di un colibrì non aiuta. Per niente, fidatevi.

Però nella mia follia c'è una logica.

Ho scritto il mio primo romanzo d'istinto, senza sapere bene cosa stessi facendo e con uno spirito entusiasta ma decisamente poco organizzato.

Era una schifezza.

Poi ho fatto tutti i compiti, ci ho riprovato, ma più cercavo di seguire i consigli di editor e scrittori, più mi sentivo intrappolata in un meccanismo che non riconoscevo come mio. Mi sono sentita incapace, una pessima scrittrice.

Così sono andata a ruota libera, d'istinto, cercando di scoprire passo dopo passo cosa funzionava per me.

La scrittura è un'attività solitaria e funziona in modo differente da persona a persona. È un'arte che richiede tempo e pazienza, si procede per strati, su più livelli. È un lavoro minuzioso imparare a scolpire una storia che funzioni, che emozioni il lettore. È un processo creativo fatto di zone d'ombra e spazi di luce. Di corse e battute d'arresto. Di momenti pieni e sensazioni di vuoto.

E quando ho cercato di sedermi di nuovo per scrivere un'altra storia, mi sono accorta che non sapevo da che parte cominciare. Ho dovuto fare un passo indietro e capire COME avevo fatto a scrivere un libro, a superare gli impedimenti pratici e quotidiani, a credere in me abbastanza da sedermi e ricominciare da capo.

Ho letto manuali, guardato video, cercato nei blog. Ho cercato di capire me e il mio processo di scrittura. Il risultato è stata una pila di fogli, appunti e idee che mi hanno aiutato nel processo creativo e nella scrittura.

È di questo che ho voglia di parlare: come affrontare le difficoltà di questo percorso tremendo e magnifico. E magari anche come affrontare un cursore impertinente che ti sfotte quando la tua pagina resta bianca.

Forse, lì nell'etere, qualcuno si è sentito perso come me. Forse cambiare prospettiva aiuterà qualcuno che sta annaspando. Forse sono io che sto sbagliando tutto e non me ne sono accorta, ma qualcuno di voi me lo farà notare.

L'importante è che continuiate a sognare.







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