Credere in te stesso come scrittore (o come sopravvivere ai commenti non richiesti)
- mirandaspencer184
- 22 nov 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 30 dic 2021

Resto sempre stupita dalla grande quantità di persone che si sente in dovere di dirmi come devo vivere la mia vita e hanno opinioni variegate sul fatto che scrivo.
Immagino non capiti solo a chi vuole scrivere, ma a chiunque cerchi di cimentarsi in campo artistico. I commenti piovono non richiesti come uragani e buttano giù il lavoro che abbiamo fatto con passione. Ti fanno sentire come se non dovessi perseguire il tuo sogno e dovessi rinunciare a scrivere.
“Ma non è un vero lavoro”, “stai buttando via la tua vita”, “stai sprecando tempo”, “ci sono cose più importanti da fare nella vita”, “non guadagnerai abbastanza”, “cosa ne sai tu di scrittura se hai studiato altro?”, “dovresti scrivere cose più impegnate, non letteratura di genere”, “lo sai che per essere pubblicati bisogna essere bravi?”
Insomma, ci sono dei momenti in cui ti senti l'unico a credere nella tua passione, nella tua scrittura.
Tutti, prima o poi, fanno i conti con questo tipo di commenti e con persone poco incoraggianti. Le parole hanno un peso, perciò vediamo quanto farle incidere nella nostra vita.
Quando sei creativo stai già facendo qualcosa che la maggior parte delle persone non fa.
Questo, per qualche oscuro motivo, fa svalvolare alcune persone che sentono l'esigenza di metterti al corrente del loro turbamento sul fatto che stai sprecando il tuo tempo e la tua energia.
Chiariamo un punto: chiunque parli della tua vita o di ciò che fai, lo fa dalla sua prospettiva.
Non è te. E non lo sarà mai.
Ogni persona vede la realtà, il mondo, le altre persone, ciò che sta accadendo, dal suo punto di vista. Tutto il loro giudizio è filtrato da come vivono le cose, da come si sentono nella loro vita. Sono tristi, allora ogni cosa andrà male; sono pragmatici, hanno importanza solo le cose pratiche; sono sfiduciati, non ce la faremo mai; sono pessimisti, allora moriremo tutti (e speriamo non ci tocchi reincarnaci o è la fine) ed è inutile che ti impegni in qualcosa.
Se ci fai caso, le parole che gli altri usano sono spesso il riflesso di se stessi, di come vivono la propria vita e cosa hanno scelto di farci.
Perciò, ciò che dicono su di te, ha più a che fare con la loro costruzione del mondo che con te. Sono giudizi non richiesti, certo, ma dagli l'importanza che si meritano: non basare ciò che provi per la tua scrittura sul modo di vedere di qualcun altro.
Puoi fare qualunque cosa ti metti in testa.
Ci sono – e ci saranno sempre – diverse persone che criticheranno ciò che fai. Alcuni ci tengono moltissimo a fare commenti negativi, spesso cattivi, facendoli passare come utili e d'aiuto.
Intanto facciamo una distinzione tra feedback negativi e costruttivi.
Per capirci: “Non mi è piaciuta questa parte del libro perché....” è un commento costruttivo. “La tua scrittura è spazzatura” è un commento negativo.
Il secondo tipo di commento è inutile, non è costruttivo ed è, nella migliore delle ipotesi, il punto di vista sintetico di chi non sa come usare le parole (e già qui ci rendiamo conto delle credenziali). Non si può piacere a tutti, è vero, ma se fossimo più gentili e rispettosi degli altri, il mondo farebbe meno schifo.
Detto questo, le critiche costruttive sono utilissime. Non bloccarle, ascoltale o non crescerai mai. Quelle oneste ti aiutano a capire come arriva la tua scrittura al lettore, ti spingeranno a migliorarti. E in genere arrivano da quelle (poche) persone che credono in te.
Ricordati: una persona che tiene a te, ti aiuta ad elevarti. Una persona a cui non importa di te, ti affossa. Non lasciare che le voci negative vincano. Non permettere a nessuno di scoraggiarti o dirti come devi vivere la tua vita.
→ In realtà la questione non è tanto ciò che gli altri dicono di negativo, ma la tua capacità di prenderne le distanze per tornare a quell'atteggiamento mentale forte che ti consente di consente di continuare a credere in ciò che stai facendo.
Ricorda che tutto ciò che lasci entrare nella tua vita – commenti, persone, azioni, come trascorri il tuo tempo – ti influenzerà a livello emotivo e mentale. Perché la psiche funziona all'incirca come uno stomaco: ciò che vivi nel quotidiano ti nutre, viene assimilato e costruisce il modo in cui vedi te stesso e la realtà (ricordi il discorso del paragrafo precedente sui punti di vista?), ciò che non serve viene espulso, ma se ti rimane sullo stomaco, allora diventa un problema.
Perciò se a furia di sentirti ripetere che non sei in grado di fare qualcosa, che non sei bravo, che ciò che fai non serve a niente, il tuo cervello registrerà ogni parola e a livello inconscio inizierà a crederci, a pensare che non riuscirai, che non sei bravo.
Nutri te stesso attraverso ciò di cui ti circondi: persone, relazioni, libri, film; ascolta l'esperienza di altre persone, impara, leggi, ascolta podcast, guarda video su YT, parla di te e del tuo lavoro in positivo. Immagina cosa vorresti in questa vita e fai in modo che ciò che vivi sia l'affermazione di ciò che vuoi. Per quanto possibile.
La motivazione è il tuo alleato più potente.
La motivazione non è eccitarsi, gasarsi e urlare “Yeah, sì, ce la posso fare, lo farò!”
La motivazione è ricordarti perché per te è importante ciò che fai e cosa ci guadagni a fare tutta questa fatica. Se per te ciò che fai ha un valore, se ti fa sentire felice o soddisfatto o qualunque cosa migliori la qualità della tua vita, allora non permettere che una persona che non vede con i tuoi occhi te lo porti via.
Ascolta la tua voce, la tua visione, e questo ti guiderà nella scrittura, attraverso la vita che vuoi.
Ora, io non credo che nella vita conti avere ragione, proprio perché non credo che esista un'unica visione delle cose, ma più punti di vista che meritano rispetto, se non sono offensivi o lesivi della libertà altrui. Perciò trovo inutile restare attaccata al bisogno di discutere con gli altri sino allo sfinimento per fargli cambiare idea. È uno spreco di tempo. Ciò che dicono gli altri non ha alcun valore se lo guardo dal mio punto di vista, a meno che IO non decida che ha senso ciò che stanno dicendo e lo includa nella mia visione del mondo.
Preferisco vivere la mia vita facendo ciò che mi rende felice e realizzare i miei sogni. Preferisco essere l'eroe della mia storia e non la vittima.


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