Miranda Spencer
Ho sempre avuto una fame bulimica di storie che mi rende ossessiva: potrebbe anche crollarmi il tetto sulla testa, ma io devo arrivare all'ultimo punto dell'ultima pagina o non riesco a fare nient'altro. E questo spiega molte cose sulla sottoscritta. Anche se non il motivo per cui il Signor Spencer non abbia ancora divorziato da me. Sant'uomo.
Nel tempo ho sviluppato un senso dell'ironia - di sicuro un difetto genetico non supportato dalle versioni precedenti - con una spiccata propensione al sarcasmo che mi aiuta a sopravvivere in questo pazzo, pazzo mondo. E, inutile anche scriverlo, una dipendenza prevedibile da libri di qualsiasi genere.
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Ultimamente ho solo aumentato il livello di difficoltà: oltre a leggere, lavorare e far finta di avere una vita, ho ricominciato a scrivere. Non che avessi scelta. Nella mia testa coesistono personaggi che pretendono attenzione nei momenti più impensati e vogliono avere voce (Mai provato a fare meditazione con sei wrestler che discutono nella vostra testa? No? Buon per voi).
Mi sono resa conto che scrivere, come qualsiasi altro processo creativo, è molto più complesso del prendere una penna (o una tastiera) in mano e lasciar andare la fantasia. È un viaggio meraviglioso, certo, in cui però si inciampa nell'autocritica, nei dubbi, e ci si scontra con problemi interiori o quotidiani che vanno al di là delle tecniche di scrittura. Ogni persona che vuole creare la sua arte, prima o poi, vive situazioni simili.
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Ecco come nasce l'idea di questo blog. Uno spazio in cui capire come godersi il processo creativo e superare i vicoli ciechi in cui spesso ci infiliamo da soli. Perchè se scrivere (o comporre musica, o dipingere, o fare fotografie o qualunque cosa vi rende felici) è ciò che vi fa respirare in questa vita, non dovreste rinunciarvi.
Mai.
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